«La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo Spirito», così canta il Maestro Battiato nel brano Inneres Auge, l’occhio interiore appunto, consapevole di questa intersezione poiché in grado di vedere.
Questo testo, citando nel titolo il brano in questione, vuole essere un saluto speciale – intimo, come intima è la poesia - a questo straordinario personaggio che per tutto il transito terrestre è stato eccezionalmente a cavallo tra questi due mondi paralleli, l’orizzontale (dove talvolta faticava a rimanere) e il verticale dove lo scorso aprile 2020 ha scelto di piombare – un Iniziato infatti non muore, decide di oltrepassare una delle due linee.
Ho voluto ricordarlo così, come lo si vede in copertina, trafitto e vivificato da infinite linee verticali e orizzontali che vicino alla sua aura si torcono come lo spazio-tempo al cospetto del Quantismo.
Nello stesso modo, il mondo esteriore, dell’interiore uno spettro di riflessi, di fronte a lui si apre in diverse direzioni, quasi tutte in diagonale, come egli le sentiva probabilmente, in quanto in lui questo dualismo era ovviamente solo apparente, poiché armonizzato dall’Inneres Auge.
In Running against the grain, canta:
«Ho attraversato la vita inferiore
Seguendo linee per moto contrario
Sfruttando per le mie vele
Flussi di controcorrente
Cercando sempre le cause
Che mi hanno insegnato ad andare
Con disciplina anche contro le mie inclinazioni
Marmoree scogliere lontane
Spezzano ogni forza in mille spume
L’odore domina sovrano il profumo delle cose
In verità non mi sono mai legato
E adesso la mia vita fugge in diagonale
Ritorna prepotentemente un desiderio morale
La mia vita cerca fughe in diagonale
Per accelerare le calde influenze del sole».
Il sole, simbolo del suo mondo interiore che è così lontano dal paesaggio sottostante da staccarsene inevitabilmente, librandosi in volo, secondo suoi «codici di geometria esistenziale», «traiettorie impercettibili che cambiano le prospettive al mondo», lasciandoci, a noi fortunati suoi contemporanei, un mondo cambiato, più colorato, più bello, un mondo trasmutato nella descrizione che lui ne ha fatto, frutto della Sua Visione, frutto dell’Inneres Auge.
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